Rapporto annuale sui diritti umani in Italia 2018.

L'associazione ritiene che la situazione generale per quanto riguarda i diritti umani e la libertà di
parola in Italia sia peggiorata nel 2018. Perentoriamente l'associazione ha prestato attenzione alla
limitazione dei diritti inviolabili che nessuno può mettere in discussione. I più significativi problemi
dei diritti umani nella Repubblica Italiana includevano le scomparse motivate politicamente,
torture, razzismo e discriminazione, violenza e restrizioni. L'inadempienza delle azioni nei riguardi
del diritto alla vita e della protezione delle vittime deve essere percepita come una violazione degli
obblighi dello Stato. I funzionari e pubblici dipendenti che violano la legislazione ed i diritti umani
sono accusati nella mancanza di dignità, il punto è la perdita di dignità. Le persone di potere
attaccano, spiano, arrestano, torturano e provano eliminare, anche fisicamente, gli attivisti ed i
giornalisti che cercano di bloccare le attività illecite e promuovere i diritti umani.
La natura globale di Internet e la libertà di informazione vengono censurate e limitate, nonostante
l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione "Promozione, protezione e
godimento dei diritti umani online" e riconosciuto il diritto ad accesso a Internet come un diritto umano.
È una situazione tragicomica che l'Italia diventata membro del Consiglio dei Diritti Umani per il
periodo 2019-2021, nonostante le critiche nei suoi confronti da parte dell'ONU, in particolare, il
commissario Onu per Diritti umani indaga sull'Italia per l'aumento di casi di razzismo e violenza, e,
perché lo Stato italiano non rispetta le sentenze della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. È
importante proteggere gli attivisti dei diritti umani e la libertà di stampa indipendente, per rendere le
istituzioni più responsabili e trasparenti.
La violenza contro le donne e i bambini ha raggiunto dimensioni molto preoccupanti nel 2018. La
maggior parte dei minori sottratti illegalmente dalle famiglie d'origine, basandosi solo sulle
relazioni false dei servizi sociali, era tenuta in case-famiglia e comunità dove venivano sottoposti ad
abusi e violenza. Molte persone, inclusi i minorenni, hanno subito una discriminazione e sono stati
sottoposti ai trattamenti e percorsi in violazione dei diritti costituzionali della Repubblica Italiana.
Sono notevoli i rischi di ritorsioni da parte delle istituzioni nei confronti delle vittime dei
maltrattamenti e/o violenza, tra cui, lunghezza dei processi, incertezza dell'esito e i costi
dell'assistenza legale. Il governo nazionale non rispetta i propri obblighi a istituire e a finanziare un
sostegno per le donne che hanno subito violenza e i loro bambini, gli standard europei non sono
implementati.
È assurdo anche il fatto che non vedono mai le violenze familiari subite dai genitori dei bambini ma
si limitano a prendere per buone le diagnosi di psicologi e psichiatri disonesti che non hanno mai
neppure pensato a vedere i motivi per cui una persona si comporta in un determinato modo.
Più di 100 mila dei minori vengono maltrattati in Italia, altre quasi 100 mila dei bambini allontanati
illegalmente dalle famiglie. Ogni 4 giorni viene uccisa una donna per mano del partner, 6 minori su
10 sono a rischio di violenze, 4 abusi al giorno e molti casi non vengono denunciati. Le persone di
minore età subiscono abusi fisici o psicologici, si parla di una percentuale molto alta, verso il 70%
dei minori di età compresa fra 2 e 14 anni, ma allarmante anche l'aumento degli omicidi nel paese.
Il giornale più importante del paese La Repubblica informa che "in Italia il numero di abusi su
bambini e minori non è mai stato così alto da un decennio."
I minorenni vengono sottratti alle famiglie d'origine, per affidarli addirittura alle altre famiglie,
senza che vi siano i motivi gravi, da anni si parla del business dietro questo fenomeno, un mercato
da circa 2 miliardi di euro.
Si basano sul profitto che sono in grado di ricevere gli operatori del settore. Quindi non si tratta di
salvaguardare il benessere dei minori, ma si prefigura un'adozione mascherata e il mercato nero
degli affidi. Inoltre, le coppie affidatarie vengano selezionate sulla base della loro capacita di fornire
il denaro in nero ai servizi ed agli altri criminali coinvolti. Gli indagini svolte nel settore sospettano
che un minore bianco costa da 25 000 euro in su, invece i bambini di colore a partire di 5 000 a
testa. È urgente che gli organi competenti indaghino sull'operato dei servizi e sulle irregolarità in
generale dei tribunali per i minorenni, incluso le corti d'appello. I servizi hanno troppa autonomia
riguardo i minori, i quali vengono gestiti come fosse il bestiame al macello. La statistica ufficiale
riguardante il numero dei minori allontanati non corrisponde al vero, in quanto, oppure in modo
rivelatorio, sono stati dimostrati i dati che indicano circa 100 000 dei minori sequestrati alle
famiglie, ed inoltre, mostrano le condizioni disumane e la brutalità nel settore. I magistrati delle
procure presso i tribunali per i minorenni devono controllare i centri d'affido, purtroppo, non
rispettano i propri doveri, che fa presumere solo i due motivi di totale disinteresse al benessere dei
minori. Secondo l'Organizzazione Internazionale del lavoro, ogni anno più di 1,2 milioni di bambini
vengono comprati e venduti sul mercato nero, la redditività di questo segmento di economia
criminale è molto alta e pari a miliardi di dollari. Lo specialista della psichiatria forense Yuriy
Antonyan osserva che i banditi e delinquenti hanno le caratteristiche distintive: la crudeltà, la
spregiudicatezza, atteggiamento sprezzante verso la vita degli altri, l'indifferenza alla morte e ai
metodi di guadagno. E hanno una chiara inclinazione amorevole per i loro figli e non verso i figli
altrui: i bambini propri difendono, amano ed accarezzano, però i piccoli degli altri per loro sono
solo della merce. Si è verificato un caso esemplare, in cui una bambina di cinque anni è stata uccisa
e riempita di droga, i criminali hanno cercato di portare il corpo, presumibilmente per la sepoltura,
utilizzando come contenitore.
Precisamente è stato smascherato che presso i tribunali per i minorenni e nelle corti d'appello,
sezioni famiglia e minorenni, operavano in pieno conflitto d'interessi i giudici onorari e i consiglieri
onorari. I magistrati onorari continuano ad assumere gli incarichi di consulente, perito, assistente
sociale ect. nei procedimenti che si svolgono dinanzi agli uffici giudiziari presso i quali esercitano
le funzioni giudiziarie, violando i principi di incompatibilità e imparzialità. Però un magistrato onorario non
può ricevere, assumere o mantenere incarichi dall'autorità giudiziaria nell'ambito dei procedimenti
che si svolgono davanti agli uffici giudiziari compresi nel circondario presso il quale esercita le
funzioni giudiziarie. Sono stati registrati i movimenti che non riconoscono nella magistratura
un'autorità, perché certi giudici italiani sono incapaci di esercitare la propria attività.
Si tratta di violazioni causate dalle arbitrarietà degli ufficiali che sono impegnati in rapimenti di
persone, torture e detenzioni illegali, persecuzioni oppositori, limitazioni della libertà di parola e
censura, espulsione collettiva, detenzioni arbitrarie.
Rispondendo alle critiche infondate, l'associazione dichiara che tutti i fatti e dati descritti sono stati
confermati dallo Stato ufficialmente, oppure vengono ricevuti da Europol, tutte le polizie e dai
Ministeri degli Interni e dell'Immigrazione europei, Commissione europea, organizzazioni non
governative o durante le indagini svolte sul campo. Ma, in ogni caso, l'associazione rimane a
disposizione di allegare i numerosi dati raccolti nel settore.
L'associazione da sempre svolge il lavoro socialmente importante e le attività utili sul campo dei
diritti umani, ma si trova sotto la costante supervisione da parte degli organi, soprattutto da parte
dell'autorità torinese che impedisce di lavorare per proteggere le vittime prevalentemente minori,
dagli abusi.
La Corte Europea ha condannato lo Stato italiano numerose volte anche riguardo l'operato dei
servizi sociali, ma soprattutto per la mancanza di vigilanza da parte dei tribunali per i minorenni
sull'azione di questi ultimi. La Corte europea ha emesso delle 9 994 sentenze non recepite in totale,
2 219 sono addebitabili all'Italia, quindi il 22%, una su cinque, presso la Corte sono già accumulati
circa 20 mila di ricorsi contro le autorità italiane. Mentre la Corte Europea è costretta ad emettere di
150-200 sentenze al mese contro lo Stato italiano solo sulla violazione dell'articolo 6 della
Convenzione Europea.
In Italia la tratta dei minori è legata allo sfruttamento sessuale e abusi, accattonaggio, adozioni
illegali, i minori sono stati coinvolti nelle attività criminali e sfruttati al lavoro minorile. I diritti
dell'infanzia e dell'adolescenza vengono ignorati sul territorio italiano, nessun organo occupato
della loro protezione. In Italia, le minorenni, sopratutto straniere, coinvolte nel mercato della
prostituzione, i produttori di pedo-pornografia diffondono e un giro d'affari di migliaia di miliardi,
incluso tra web, però le procure non sequestrano i siti della pornografia minorile e non limitano le
attività illecite, ma arrestono i siti delle organizzazioni sui diritti umani.
Molti bambini continuano a soffrire ed a essere minacciati, subiscono molte forme di violenza e di
arroganza da parte degli operatori delle case-famiglia, languiscono dalla denutrizione. Il luogo
neutro per gli incontri protetti tra un minore e i suoi parenti è considerato come una gravissima
violazione dei diritti umani e un sistema dello sfruttamento dei fondi pubblici con un personale
poco preparato e coinvolto spesso nelle attività criminali del business sui minori. Le persone
minorili diventano veri e propri schiavi, privi di tutti i diritti sul livello giuridico.
In questo contesto si parlano i dati ufficiali che indicano le cifre seguenti: ogni anno quasi 3 500
minorenni muoiono per maltrattamenti fisici e negligenza; 2 alla settimana in Germania e nel Regno
Unito, 3 a settimana in Francia e in Italia. Nella lettura delle informazioni, gli abusi sui bambini
italiani sono in aumento. Nella distribuzione territoriale dei reati descritti si pone al primo posto la
città di Torino e la regione Piemonte, laddove è stato registrato maggior numero di casi gravi. La
città di Torino è stata accusata di persecuzione politica dei cittadini senza motivi, è in corso la
peggior repressione nei confronti della società civile.
Le misure di protezione non vengano applicate nei casi di necessità, quindi i minori rimangono
indifesi e senza l'appoggio necessario garantito. Le procedure di intervento giudiziario,
paradossalmente, sono limitati alla sottrazione di un minore e all'attacco verso i suoi familiari.
In Italia i minori scompaiono misteriosamente uno ogni 2 giorni. Il fenomeno della scomparsa
minorile è socialmente rilevante e anche difficile da classificare. La mancanza delle azioni
protettive rendono i minori più vulnerabili a ogni tipo di violenza, stupro, abuso, traffico, fino alla
possibile vendita degli organi e dei tessuti. Le autorità italiane ancora nel maggio 2015 hanno
riferito che dai centri di accoglienza sono scomparsi 5 mila bambini. Il colonnello del Ministero
degli interni della FR Svetlana Smolyaninova ha individuato cinque principali motivi per cui i
bambini vengono trattati come se fossero merce. In primo luogo, l'adozione illegale, e in oltre il
70% dei casi i bambini finiscono nei paesi occidentali. Inoltre, i bambini vengono venduti per gli
organi, anche utilizzati come mendicanti e ladri di strada, o si trasformano in schiavi personali.
Spesso i ragazzi e le ragazze cadono in schiavitù sessuale: sono costretti a prostituirsi e a recitare
nei film porno.
La Commissione europea ha indicato la tratta di esseri umani come la seconda fonte di reddito a
livello globale per le organizzazioni criminali per un giro di affari pari a 32 miliardi di dollari.
Gli italiani stanno "invecchiando", in quando dati ufficiali riferiscono che 150 anni fa il numero di
bambini sotto i 5 anni era il 13% della popolazione, ora questa cifra è solo il 5%. Precisamente in
Italia 9 bambini al giorno muoiono prima del parto o dopo la nascita, ogni anno colpisce circa 180
000 famiglie. Ed inoltre, in Italia viene ignorata la norma in molti ospedali che obbliga l'iscrizione
di un bimbo nato morto all'anagrafe, quindi i bambini nati morti rischiano di essere inceneriti
insieme agli altri rifiuti ospedalieri. La notizia preoccupante è che le le nascite sono diminuite
assieme con la popolazione femminile, ma è notevole aumento della quota di donne senza figli.
Sottolineando i fatti descritti, la diminuzione della popolazione con la notevole stagnazione, la
politica disumana dello Stato contro le fasce deboli potrebbero essere interpretate come strumento
del genocidio.
L'Italia è in cima alla top list dei paesi europei per numero e qualità di prodotti trapianti di organi,
allo stesso tempo le autorità riferiscono che minori immigrati sono una «miniera d'oro» per i
trafficanti di esseri umani, questi primi sono stati venduti per organi. Abbiamo ragione di parlare del
commercio di organi, il vero mercato nero dei trapianti.
E alla fine al rapporto, per confermare i fatti già denunciati, alleghiamo le dichiarazioni dei senatori
della Repubblica Italiana. Ad esempio, la Senatrice Maria Rizzotti ha già chiesto "la necessità di
regole trasparenti ed uniformi e l'imprescindibilità di un sistema di controlli finanziari e qualitativi,
con riguardo alla gestione in convenzione dell'accoglienza. Propone poi alcune modifiche volte a
rafforzare la vigilanza sull'aspetto del conflitto di interessi dei giudici onorari minorili. L'On.
Rizzotti, nell'apprezzare il lavoro svolto sul documento che rappresenta una fotografia chiara
completa e dettagliata dell'attuale situazione relativa alle comunità familiari ed ai minori che vi
sono ospitati, chiede che nelle conclusioni si dia maggior risalto alla questione relativa al conflitto
di interesse in cui hanno operato i giudici onorari minorili. Si ricorda inoltre che molte famiglie in
condizioni di indigenza e che avrebbero bisogno di adeguato supporto non si rivolgono ai servizi
sociali per timore di un eventuale allontanamento dei propri figli, essendo noto il consistente giro di
affari relativo alle cosiddette "case famiglia", che nei casi peggiori determina una vera e propria
spartizione delle rette giornaliere per l'accoglienza dei minori tra assistente sociale, giudice onorario
minorile e gestori delle case famiglia. Ricorda poi il caso ancor più eclatante del Forteto. Maria
Rizzotti, ricorda che per accertare i fatti del Forteto ci sono voluti ben trent'anni."
La citazione dell'On. Bechis: "L'interrogante ritiene inumano e lesivo dei diritti dell'uomo questo
approccio economico-burocratico a discapito del minore; occorrerebbe acquisire elementi su quali
siano i servizi sociali competenti per zona nei casi esposti dal difensore civico e se le decisioni
prese dagli organi competenti circa la collocazione dei minori presso istituti residenziali siano state
successive ad un'indicazione almeno di massima resa dal servizio sociale competente."
"Quando lo Stato serve non c'è, e quando non serve ha la pretesa di essere presente prepotentemente
nelle decisioni fondamentali di una famiglia",- ha detto la capogruppo di Conservatori e riformisti,
Cinzia Bonfrisco, che ha sottolineato come "quasi sempre siano criteri economici" a determinare
l'allontanamento dalla famiglia di origine.
Il senatore Lucio Malan ha sottolineato che è necessario fare "un censimento e un monitoraggio
degli enti a cui sono affidati i minori", poiché "lo Stato non sa nemmeno quanti sono e le modalità
di visita dei genitori sono spesso peggiori di quelle del 41 bis destinato ai boss mafiosi".
I senatori chiedono di rivedere subito il sistema dei servizi sociali, in quanto i minori tolti ai
familiari, in realtà sono "sequestrati" dallo Stato.
"Il punto che vogliamo sottolineare è che ci sono dei casi in cui i bambini devono essere tutelati
rispetto ai loro genitori, perché molti casi avvengono effettivamente in famiglia - ha affermato
Malan. Ma, a volte, il mostro non è in famiglia: è lo Stato, che sottrae i figli ai genitori senza
ragione. Quando è lo Stato stesso a restituirli ai genitori, si ha la certificazione che sono stati fatti
danni gravissimi."
Nella maggior parte dei casi, si è visto che i minori sottratti alle loro famiglie dai servizi sociali, con
palesi errori di "diagnosi", hanno avuto percorsi che hanno peggiorato le loro esistenze, senza
contare il dolore provocato ai genitori.
Proteggiamo i bambini innocenti in mano delle volte a gente senza scrupoli, per quanto non
possiamo chiamarci esseri umani finché non ci preoccupiamo dei diritti umani e della dignità.
14/01/2019